La Fondazione Orintia Carletti Bonucci, in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia, è lieta di invitarvi a un evento speciale dedicato alla figura di Pier Paolo Pasolini e al suo Vangelo secondo Matteo.
Una conversazione fra Carlo Pulsoni e Graziella Chiarcossi ripercorre le tappe principali della carriera di Pasolini, dagli scritti giovanili di Casarsa alle esperienze romane e all’approdo cinematografico. La memoria storica di Graziella Chiarcossi, cugina e curatrice delle opere di Pasolini, rappresenta un punto di vista privilegiato sulle vicende biografiche e intellettuali dell’artista, come ben sintetizza questo passo:
«La lavorazione di Il Vangelo secondo Matteo è un caso a sé, per quanto riguarda la mia persona. Mi trovai ad accompagnare, nel 1964, Susanna sul set, perché Pier Paolo l’aveva scelta per fare la parte della Madonna anziana. Lo ricordo come un impegno importante, del tutto inaspettato e sia per la zia che per me fu anche la prima volta che prendemmo un aereo. Mi fecero una grande impressione Matera (con i Sassi quasi deserti) e la città di Bari. Noi due, nate in Friuli, ci trovammo catapultate dentro un film che si girava in Puglia e in Lucania, in paesi mai visti prima, dove se, per passare il tempo, andavamo al cinema, in platea eravamo le uniche donne. Le scene in cui Susanna era protagonista si svolgevano in luoghi impervi e aveva bisogno di essere aiutata. Il mio ruolo era quello di una pia donna, per cui le ero sempre accanto. Nel viaggio di andata ci aveva accompagnato Elsa Morante, ma non fu solo come amica che seguì la lavorazione del film. Pier Paolo le aveva chiesto di fargli da consulente musicale soprattutto nella scelta dei brani classici da utilizzare nel racconto».