Palazzo Baldeschi, nella omonima via, è un edificio del XVI secolo realizzato su progetto dell’architetto Lodovico Scalza uno dei collaboratori dell’illustre architetto perugino Galeazzo Alessi.
Lo stile del palazzo ricalca sia l’orvietano Palazzo Crispo, sia il romano Palazzo Farnese, capolavoro del Sangallo.
Fu edificato nella seconda metà del XVI dai De Ubaldis (Baldeschi), poi abitato dai della Corgna, dai Danzetta, dai Righetti e infine dal 1834 dalla famiglia Bonucci grazie all’acquisto da parte di Leopoldo Bonucci già fondatore della manifattura tessile di Ponte Felcino.
Dal 1980, al piano nobile, ospita la Fondazione Orintia Carletti Bonucci costituita per volontà di Mario Bonucci.
Il piano nobile racchiude un’importante quadreria con opere seicentesche, arredi di pregio, affreschi del Seicento, lampadari di vetro di Murano oltre alla meravigliosa volta della sala dei Legisti affrescata in stile baroccesco in voga a Perugia tra la fine del Cinquecento e i primi due decenni del secolo successivo.
La sala di rappresentanza del cinquecentesco Palazzo Baldeschi è decorata con una galleria di giureconsulti che avevano dato lustro alla famiglia de Ubaldis.
La sala di rappresentanza, che si trova al piano nobile del palazzo, viene chiamata Sala dei Legisti ed è stata realizzata alla fine del Cinquecento. Entrando ci si trova di fronte a una delle maggiori imprese decorative del manierismo perugino, sicuramente la più importante nel settore della committenza privata.
“Lo stile pittorico, non apparendo omogeneo nelle sue parti è da attribuire a diversi artisti fra cui spiccano Pietro Rancanelli e Silla Piccinini.
I personaggi raffigurati sono i diciotto rappresentanti della famiglia dei legisti Baldeschi. Da Baldo, illustre capostipite vissuto nel XIV secolo a Pietro III scomparso alla fine del XVI secolo, i giuristi sono accompagnati nell’iconografia dalle personificazioni delle virtù che hanno guidato il loro percorso e corroborato la loro sapienza…”
F.F. Mancini
Ha la particolarità di essere giunta fino ai giorni nostri pressoché integra senza aver sofferto, come invece è successo a molte altre collezioni di nobili famiglie perugine, di spoliazioni o dispersioni sostanziali.
Già nel 1784 lo storico Baldassarre Orsini descrive la collezione dell’allora proprietario del palazzo, conte Antonio Righetti Lambardi, così come la possiamo apprezzare oggi.
Vi sono opere della scuola lombardo-piemontese – una Madonna col Bambino dei primi anni del XVI secolo – della scuola bolognese e anche di quella fiorentina del primo Cinquecento – una Madonna col Bambino e San Giovannino di Domenico Beccafumi; un dipinto di Paolo e Francesca attribuito ad Artemisia Gentileschi; vi è un gruppo di opere risalenti alla seconda metà del XVI secolo che si radica fortemente nel contesto della cultura figurativa locale, perugina e umbra: oltre all’Annunciazione posta sull’altare della cappella, attribuita ai pittori Pietro Rancanelli e Silla Piccinini, va evidenziata l’Allegoria della Carità, una notevole opera inedita del pittore assisate Dono Doni appartenente alla fase matura della sua attività.
Dello stesso ambito culturale, ricordiamo la Doppia Trinità di Benedetto Bandiera e una Veduta ideata di grandi dimensioni firmata e datata dal fiammingo, naturalizzato perugino, Jan Schepers una delle opere più antiche che si conosca del maestro di Anversa.
Di ascendenza fiamminga è da collocare l’Incendio di Troia del portoghese Diogo Pereira.
Altra opera secentesca è una Sibilla di Gian Domenico Cerrini e anche una Decollazione del Battista, opera tarda di Giacinto Gimignani. Fra le altre ricordiamo due grandi tele del Maestro di Baranello attivo a Roma e Napoli nella prima metà del XVII secolo.
“Incontri nelle sfere più alte del pensiero, della cultura e dell’arte affinché possa crearsi un più profondo senso di comprensione”
M. Bonucci
La Fondazione, istituita nel 1970 con testamento olografo di Mario Bonucci Carletti, ha essenzialmente come scopo principale quello culturale attraverso “incontri nelle sfere più alte del pensiero, della cultura e dell’arte affinché possa crearsi un più profondo senso di comprensione” (M. Bonucci). Vengono organizzate conferenze, mostre d’arte e congressi in discipline umanistiche.
È compito del Consiglio di amministrazione curare la frequenza e l’eccellenza delle iniziative attraverso una scelta selettiva.
La villa, settecentesca, è situata su una collina che domina la frazione di Ponte Felcino.
Fu realizzata dalla famiglia Ranieri che, a metà Ottocento, la cedette a Napoleone Bonucci grande proprietario terriero e industriale tessile; è stata, per oltre un secolo, la residenza estiva della famiglia Bonucci. Dal 1992, grazie a un accordo con l’Università degli Studi di Perugia, ospita la scuola di Giornalismo Radiotelevisivo.
Link: centrogiornalismo.it