Maestro dell’antropologia italiana, Tullio Seppilli (Padova, 16.10.1928 – Perugia, 23.8.2017) è stato un protagonista della scena antropologica internazionale a partire dagli anni Cinquanta del Novecento. Già professore ordinario di Antropologia medica e culturale all’Università di Perugia, ha insegnato in numerosi atenei italiani e internazionali e pubblicato oltre seicento saggi. Seppilli è unanimemente riconosciuto dalla comunità scientifica mondiale come il fondatore in Italia dell’Antropologia medica, prestigiosa branca specialistica improntata allo studio socio-culturale dei processi di salute-malattia.
Le Seppilli Lectures della Carletti Bonucci intendono mostrare la vitalità che gli studi condotti o ispirati da Tullio Seppilli assumono nello scenario internazionale contemporaneo.
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Raffaele Rauty si è laureato con Tullio Seppilli nel 1971 all’Università di Firenze con una tesi sulla cultura popolare e il marxismo. Docente di sociologia nelle Università di Perugia e Salerno, vi ha lavorato per 47 anni, insegnando Sociologia, Storia del Pensiero Sociologico, Individui, relazioni e interazioni sociali. Ha curato e pubblicato volumi sulla condizione giovanile, sulla realtà dei neri, sullo sviluppo della sociologia statunitense dalla Scuola di Chicago all’Interazionismo simbolico.